Estratto dal volantino pubblicato in occasione del primo corso di perfezionamento organizzato dal Mosca Club Vallesina in collaborazione con la S.I.M., valido per l’ammissione al corso nazionale per istruttori del luglio 1993.
“Dal 1988 il Mosca Club Vallesina
Credo sia capitato a tutti coloro che hanno interessi in comune di desiderare un luogo di ritrovo per parlare, incontrarsi, scambiare idee ed opinioni e proprio da questo desiderio è venuto l’impulso per fondare il nostro Club.
A dire il vero, già da diverso tempo avevamo manifestato questa intenzione, ma tra il dire ed il fare c’è sempre stato di mezzo il mare, l’illusione di poter ottenere un locale dall’amministrazione comunale era stata sempre sufficiente a frenare le nostre iniziative, fino a quando, dopo tanto immobilismo ci siamo detti: “Se capita una buona occasione prendiamo un locale in affitto”, finalmente avevamo capito che se si crede veramente in una cosa bisogna realizzarla da soli.
Era il marzo del 1988, da poco più di una settimana avevamo ripreso ad armeggiare con canne e mosche… proprio quando i nostri pensieri erano tutti indirizzati alla pesca, ci giunse la notizia che avrebbe radicalmente trasformato i fine settimana a venire in giornate di lavoro.
Il locale che da tempo tenevamo sotto controllo si era reso disponibile; un rapido giro di telefonate, in quindici ci trovammo d’accordo ed iniziò l’operazione “Mosca Club Vallesina”.
Con l’entusiasmo alle stelle ognuno di noi si trasformò in muratore, falegname, idraulico e dopo alcuni mesi di lavori, gli sforzi si indirizzarono verso la programmazione e la realizzazione di tutte quelle attività che avrebbero portato il Mosca Club Vallesina ad essere un gruppo di amici e non un semplice raggruppamento di pescatori.
In amicizia si lavora di più e meglio, all’amico si chiedono consigli e si confidano i propri dubbi; da questo filo conduttore ci siamo lasciati trascinare e da ciò sono nati i primi corsi di pesca con la mosca che ci hanno fatto conoscere sia dai neofiti, sia da chi già praticava questa tecnica.
Sono nati i primi contatti ed i successivi incontri con Club di altre province e regioni, unendo le esperienze comuni e cementando nuove e vecchie amicizie.
Solo dopo alcuni anni ci siamo resi conto di aver imboccato la strada giusta, liberandoci della corazza che ci teneva prigionieri, fatta di artificiali e materiali segreti, di posti ed itinerari di pesca da tenere nascosti, una corazza che intralciava il desiderio di confrontare le esperienze e bloccava la creatività che ogni pescatore a mosca possiede.
A questo punto non eravamo più in quindici, ad ogni incontro o manifestazione qualcuno si univa al gruppo ed i soci cosiddetti “anziani” si confondevano con i nuovi arrivati. Non c’era più una scala gerarchica ma solo degli amici che organizzano uscite di pesca, costruiscono artificiali, cercano di migliorarsi nel lancio, lottano per un ambiente migliore, con una appagante soddisfazione personale.
Un ruolo decisivo nella crescita del Club lo hanno giocato senza ombra di dubbio alcuni tra i personaggi più importanti del mondo della pesca a mosca che, senza farsi pregare, hanno accettato di regalarci i frutti delle loro esperienze attraverso numerosi incontri nella nostra sede e presso le sponde del fiume Esino.
E’ doveroso citarli, in ordine alfabetico, ed a loro va tutta la nostra riconoscenza: Giampiero Bartolini, Walter Bianchi, Riccardo e Claudio Carrara, Claudio D’Angelo, Massimo Masi, Francesco Palù, Claudio Tosti, Witold Ziemacky.
Un angolo particolare nella bacheca dei personaggi che sono passati tra di noi, spetta di diritto a Stanislaw Kuckiewicz ed a Roberto Pragliola, due personaggi con un appuntamento fisso presso il nostro Club; due figure diverse, con filosofie di pesca distinte, ora lontane mille miglia, ora vicine, talvolta parallele, e che a ben vedere procedono in sintonia. Essi hanno donato energia vitale alla pesca con la mosca, introducendo innovazioni, quali la pesca ultraleggera di “Stany” e la tecnica T.L.T. di Roberto.
Ad onor del vero era da diversi anni che separatamente questi due personaggi professavano le loro idee; forse c’era solo bisogno un punto di incontro per far alzare quel vento di rinnovamento che ora pervade l’ambiente moschista italiano.
Perdonateci la punta di orgoglio: a questo ha contribuito anche il Mosca Club Vallesina.
Attualmente tra i soci del Club ci sono sei istruttori di lancio della Scuola Italiana di pesca con la mosca; ciò conferma quanto interesse abbia creato nell’ambiente questo nuovo modo di interpretare la pesca a mosca, fatto di estro e fantasia, che pone il pescatore al centro dell’azione di pesca, relegando la canna al suo naturale ruolo di attrezzo.
La consapevolezza di riuscire a dominare la canna da mosca ha contribuito al successo dei corsi di apprendimento che si sono tenuti al Club, con una costante presenza di nuovi allievi e dei “vecchi” moschisti che vogliono perfezionare la loro tecnica.
Altra faccia, non meno importante, del Mosca Club Vallesina è quella dell’impegno nella salvaguardia della natura e degli ecosistemi acquatici….. Anche se le soddisfazioni in questo campo sono state sempre minime in confronto agli sforzi ed all’impegno profuso, l’importante è non arrendersi e fare delle piccole soddisfazioni le basi di partenza per nuove battaglie.”
Ho ritrovato questo volantino durante una pulizia del Club. Un pezzo di storia di cui non ho fatto parte.
Non ero tra i “pionieri”; sono arrivato al Club dopo il 1995 e non ne sono più uscito.
Tanta acqua è passata sotto i ponti.
Alcune cose sono diverse, altre sono tristemente o piacevolmente uguali.
Oggi c’è internet, ci sono i filmati, le schede tecniche, per conoscere un dressing od un lancio non c’è più bisogno di fotocopiare il libro introvabile dell’amico, basta digitare su un qualsiasi motore di ricerca.
Per vedere lanciare Charles Ritz o Joan Wullf basta andare su YouTube.
Moschista non si usa più… ora si è PAM!
Si viaggia con molta più facilità: mete un tempo oggetto di sogni irrealizzabili sono alla portata di tutti.
Le scuole di lancio si sono moltiplicate come funghi, cercando spesso una differenziazione a tutti i costi, in nome di individualismi o di interessi.
Con i social dei nostri telefonini è facilissimo organizzare battute di pesca direttamente dal divano di casa, non si rischia più di fare centinaia di chilometri e passare la giornata davanti ad un bicchiere di vino o di girare tutta la Slovenia cercando un fiume pescabile.
Alcuni amici hanno intrapreso altre strade, altri Club, altre scuole. Alcuni sono ancora con noi.
Alcuni ci hanno lasciato, Bruno, Stefano, Stany, Witold, Simone… ma quando siamo al Club è come se fossero ancora con noi.
Ma il venerdì sera per me è al Mosca Club Vallesina.
Le mosche costruite al morsetto con Angelo, Aldo e tutti gli altri hanno più fascino di quelle di McPhail sul video.
I loop dei lanci al buio nella strada adiacente sono più tesi della doppia trazione dei campioni di oltreoceano.
Con alcuni soci mi sono incazzato, a volte oltre il lecito. Con altri ho condiviso momenti importanti della mia vita, ben al di là dell’esperienza di pesca.
Perchè come avevano intuito nel 1988 il Mosca Club Vallesina non è un “semplice raggruppamento di pescatori ma un gruppo di amici”
ed in cuor mio spero rimanga sempre così.
Cristian